Alberto CANTONE
DISCOGRAFIA
- L'INVETTIVA DALLE CITTA' PERDUTE
CD, 2023 - il "Viandante" ci parla del presente attraverso un viaggio tra le città perdute del passato
"L'invettiva dalle città perdute" esce a febbraio 2023, a distanza di cinque anni dal precedente disco di Alberto Cantone.
5 anni molto duri, segnati dalla Pandemia, dalla guerra in atto e da altre crisi e segnali di crisi a livello planetario.
Anche per questo nel disco si respira un'atmosfera di tensione e di dramma, attraverso la rievocazione delle "città perdute" del passato
(da Tebe a Troia, da Pompei a Leptis Magna fino a Babilonia) ... nella consapevolezza che la Storia si ripete
e che nessuna "civiltà perduta" era consapevole di essere tale e che non siamo noi i privilegiati a poter pensare
di esserci stato consegnato un mando perfetto e "finito", liberato per sempre dalla drammaticità della Storia.
Attraverso i racconti "ucronici" delle Città Perdute del passato si narra dunque il presente e i suoi conflitti.
La Storia inizia dunque con un ipotetico indovino Tiresia che, essendo cieco poiché i suoi occhi stavano nel futuro,
sembra parlare di Tebe, la Tebe di Edipo narrata da Eschilo, ma si scopre a guardare con lucidità fatti ed eventi di oggi.
Via via che i brani scorrono, ogni città perduta finisce anche però per assurgere al ruolo di metafora di una età della vita
... poiché la nostra stessa vita è una stratificazione geologica (delle tante città perdute di ciò che siamo stati nel passato)
e la nostra vita nel suo insieme, la nostra identità, altro non è che essa stessa
la Città Perduta (e sommersa) ... di chi verrà dopo di noi.
Nel disco intervengono due Autori, per la prima volta nella veste di autori di un testo musicale:
Gian Domenico mazzocato, affermato Scrittore Trevigiano, che canta anche in "Amerigo",
liberamente ispirata al suo "Delitto sulla collina proibita", tratta dal cosiddetto "ciclo dei vinti" del Montello
e Pierluigi Tamborini, "Le mura veneziane, ovvero il barbiere di Treviso",
ispirato alla storia vera di un barbiere che per mezzo secolo fu il primo vero giornalista di Treviso,
narrandone gesti e segreti raccolti da confessioni nella sua bottega di barberia.
Rappresentano, insieme a "Solo sal", dedicata all'esodo degli abitanti di Altino verso la Laguna,
la parte "locale" di un disco che per il resto attraverso le epoche e i continenti.
Il progetto grafico del disco è di Enzo De Giorgi
Le due etichette a supportare nel loro catalogo l'ultimo disco del "Viandante" sono la "Lizard/La Luna e i Falò" (come i due precedenti)
e "Il Cantautore Necessario", etichetta fondata da Edoardo De Angelis, Maestro della Canzone d'Autore storica
e in particolare della cosiddetta "scuola romana" e da Francesco Giunta, Veterano della Canzone d'autore e popolare siciliana.
DISCHI precedenti di ALBERTO CANTONE :
- BREVE DANZO' IL NOVECENTO
CD, 2018 - un racconto "laterale" del Secolo breve in dodici brani e una ghost-track
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Un concept-album dedicato al Novecento, il "Secolo Breve", raccontato da un punto di vista "laterale", personaggi dimenticati, co-protagonisti, episodi minori del secolo che va dalla prima guerra mondiale (con una tregua di Natale che si svolge sul fronte carnico-veneto) fino alla caduta del Muro e alla promessa di un'epoca di pace e prosperità, laddove già si affacciano nuovi spettre di guerre e totalitarismi perché, si sa, "la storia è maestra ma non ha allievi". Contiene una canzone dolcissima e amara sulla vita e la morte di Pierpaolo Pasolini, raffigurata con la metafora di una partita di calcio ("il calcio, ultima Sacra Rappresentazione del nostro tempo", ebbe a dire Pasolini), accostata inaspettatamente al ricordo della vicenda di Luciano Re Cecconi, calciatore della Lazio degli anni '70 (un assassinio o uno scherzo finito male?). E poi Peter Norman, l'atleta bianco, quasi dimenticato, sul podio della finale olimpica di Città del Messico del 1968, dove i due atleti neri Tommie Smith e John Carlos alzarono il pugno guantato di nero a rivendicare i diritti civili della popolazione afro-americana. Ma anche una dolcissima canzone sul padre, recentemente scomparso ("Capitano", uomo d'altri tempi, "troppo vecchio, troppo usato / anche per il Novecento"), una professione di laicità piegata dall'onda del dubbio ("#credononcredo", ove si trova traccia del pensiero sulle religioni, del terrore, della superstizione e infine dell'amore, di Albert Einstein) e un ricordo della "Pantera", il più negletto e forse effimero dei movimenti universitari del '900 che chiude, probabilmente per sempre, la stagione delle grandi lotte studentesche iniziate con il maggio francese e, con un po' di malinconia, il sogno novecentesco di in discorso collettivo e di progresso sociale e allo stesso tempo la giovinezza dell'autore e di chi, come lui, visse e si formò nel Novecento ("secolo in cui noi siamo cresciuti / cresciuti ma non troppo / perché fu ... un Secolo Breve")
Dopo molti anni caratterizzati da un forte spirito "zingaresco"privilegiando al lavoro in studio di registrazione la musica dal vivo. l'alternanza di infinite collaborazioni, le multiformi serate con formazioni e spettacoli spesso diversi, la carriera quasi ventennale di Alberto Cantone (come cantautore, musicista, promotore di musica, presentatore radiofonico e direttore artistico) vede al 2009 anche una ricchissima produzione discografica: 4 album propri ("Angeli e ribelli" del 2005; "C'era un sogno per cappello" del 2008, "Il Viandante” del 2014 e il recente “Breve danzò il Novecento” del 2018), raccolte-compilation a scopo sociale (contro la guerra, per Emergency, per il 60° anniversario della Liberazione, per il centenario della CGIL, oltre al progetto "Dal Profondo" che accomuna un centinaio di artisti italiani per la costruzione di un pozzo in Africa ...), ma anche partecipazioni a dischi di altri cantautori, gruppi e musicisti, brani regalati a produzioni discografiche altrui e naturalmente qualche registrazione dal vivo. Sparpagliati nelle varie produzioni si possono incontrare tanti compagni di viaggio di questi anni, vecchi amici come Leo Miglioranza, Stefano Masini, Davide Camerin, i Manodopera ma anche più di un nome storico della canzone d'autore e della musica popolare italiana: Claudio Lolli, Gang, Goran Kuzminac, Ivan Della Mea, Gualtiero Bertelli, i Marmaja, Renzo Zenobi, ecc ...
All'inizio del 2014 esce, per l'etichetta indipedente "Lizard / La luna e i Falò" |
All'inizio del 2008 esce, per l'etichetta indipedente "Storia di Note" di Rambaldo Degli Azzoni, la stessa che produce voci coraggiose e storiche della canzone d'autore italiana (come Claudio Lolli, Pippo Pollina, Giorgio Conte …) una lunga canzone d'amore per pazzi e sognatori, |
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